“Si dice che una convinzione è solida quando resiste alla coscienza che è falsa” (Paul Valéry)
I pazienti con i quali lavoro ogni giorno, le persone che mi scrivono per avere una risposta alle grandi domande esistenziali come “Chi sono io?” o “Come faccio ad essere felice?” e mille altre su questo genere, hanno un punto in comune. Si pongono come soggetti “passivi”.
Vittime.
Dei genitori, del lavoro, della società, del coniuge, …..
Nella maggior parte dei casi mi trovo di fronte ad un senso di rassegnazione, d’impotenza o di straordinaria perseverazione dell’idea.
Sono molto rare le persone che si pongono come “soggetti agenti” che arrivano a chiedere aiuto da una posizione del tipo: “Sento che sto mentendo a me stesso. Ho paura di morire senza aver mai veramente vissuto. Mi può aiutare?”
In questi casi il cambiamento e la “guarigione” è certa!
Una domanda ben posta contiene già metà della risposta. Ed io so di essere di fronte ad una persona veramente pronta e motivata al cambiamento.
Purtroppo anche quando un essere umano cerca aiuto, la tentazione inconscia di rimanere nella posizione della vittima persiste.
Perché paradossalmente rimane molto comodo pretendere.
Pretendere di avere ragione, pretendere di avere una ricetta magica per risolvere le difficoltà, pretendere attenzione, pretendere amore…
Qual è la differenza tra pretendere e chiedere?
Nel chiedere dimora la capacità di accettare un rifiuto, che a sua volta significa rispettare l’Altro come entità separata e portatrice dei suoi propri diritti ad esistere.
Nella pretesa l’Altro non solo è inesistente, l’Io non è in relazione e quindi è fermo.
Oggi vorrei riflettere su questo: della crescita personale come esseri umani.
Vorrei offrirvi la possibilità di variare la convinzione che la vostra personalità e il vostro carattere sono quelli che sono, e che niente può essere cambiato. Dimenticarvi per sempre che la vostra sorte e il vostro destino dipendono dal vostro patrimonio genetico, dall’educazione ricevuta, dai genitori, dagli insegnanti, dalle congiunture astrali, da quell’intruso di vostro fratello.
Voi avete creato la vostra personalità. Voi avete il potere di cambiarla. In qualsiasi aspetto e di dare alla vostra vita un nuovo corso, del tutto soddisfacente e in linea con le vostre aspettative più fantastiche.
La mente umana è estremamente pigra. Di fronte ad un qualsiasi evento o stimolo tenderà sempre a ricercare una risposta già esistente nella propria bacheca delle risposte generalizzabili. Solo quando non trova nulla di “già utilizzato in precedenza” si rassegna alla creatività di una risposta nuova.
Il motivo per il quale la maggior parte degli esseri umani fornisce risposte vecchie a problemi nuovi per tutta la vita è che in adolescenza abbiamo già una bacheca più che fornita e…ci adagiamo.
Ognuna delle posizioni che assumiamo nel corso della vita non è altro che l’esito di una convinzione, di un punto di vista sul mondo sviluppato nei primi anni di vita.
Siete insoddisfatti?
Volete fare l’unico vero “atto di fede” utile?
Valutate la possibilità che le convinzioni che vi siete fatti sulla vostra vita siano false.
Dentro di noi dimora come un “boicottatore”, una forza che blocca la propria crescita personale che agisce con strumenti specifici. Conoscerli e imparare a ri-conoscerli vi permetterà di trasformare qualsiasi cosa della vostra vita.
- Sono fatto così, non ci posso far niente (non riesco)
Qualunque sia il vostro punto di vista sul mondo, qualunque carattere abbiate, timido, pauroso, introverso, aggressivo, non dovete pensare di dover rimanere così per sempre. Potete sperimentare soluzioni nuove, cambiare la vostra esistenza, assumere una posizione creativa e dinamica di fronte alle opportunità della vita.
- E’ un fatto genetico
“Sono il ritratto di …, completamente incapace di …”. Se la qualità della vostra vita non dipende da voi e dalle vostre scelte personali, ma è scritta nel vostro DNA, potete sentirvi autorizzati a non muovere un dito per migliorarla I limiti che sperimentate non dipendono dal vostro patrimonio genetico. Sono il risultato delle vostre convinzioni. Modificate le convinzioni su voi stessi e regalatevi il piacere di sperimentarvi nella vostra esistenza.
- Ho avuto un’infanzia infelice. I miei genitori sono responsabili della mia infelicità.
E’ possibile che i vostri genitori non siano stati perfetti, che non abbiano corrisposto esattamente al modello di genitore che da bambini avreste desiderato. Volete incolpare per tutta la vita vostro padre e vostra madre per tutto ciò che non funziona nella vostra esistenza? Avete così tanto rancore verso di loro da pensare di dover essere “risarciti”?
E’ fondamentale per voi rinunciare a questa falsa convinzione. La vostra infanzia vi ha segnato, non c’è alcun dubbio. Allo stesso tempo è altrettanto vero che in ognuno di voi esistono le risorse per scegliere il proprio destino e modificare il corso di qualsiasi evento. Per quanto possa essere duro, non siete l’esito di ciò che vostro padre e vostra madre hanno stabilito per voi. Siete ciò che avete deciso di essere.
Se fino ad oggi avete deciso di essere vittime, si può partire dal decidere di essere protagonisti e andare a cambiare ciò che ha generato malessere.
C’è qualcosa di cui non riuscite proprio a liberarvi? Dategli una nuova luce, e valorizzatelo.
- Non dipende da me. E’ colpa dell’ambiente in cui vivo, della cultura, della società.
Se tutta l’umanità avesse pensato così, ci saremmo estinti. Pensate ad esempio a figure come Copernico che trova da solo la lucidità e il coraggio supremo di affermare il contrario di ciò che tutti ritenevano certo.
Ripetere ciò che vi hanno detto, e che avete già detto mille volte, è più rassicurante che iniziare a pensare con la vostra testa? State rinunciando, volontariamente o senza rendervene conto, a svegliarvi e a compiere il vostro destino superiore su questa terra: conoscere voi stessi, realizzare voi stessi come esseri umani compiuti.
Nel sonno generale della ragione e della consapevolezza un uomo si è svegliato e ha pensato. Ha indicato una via. Nuova e diversa da quella indicata dal suo ambiente, dalla cultura del suo tempo, dal consorzio sociale di appartenenza. Potete farlo anche voi.
Ancora una volta è una questione di responsabilità personale.
Osservate queste due linee: qual’è la più lunga?
In realtà sono identiche, ma la posizione differente degli angoli terminali crea un “effetto ottico” che inganna la percezione.
In una stanza dove tutti si battono per dimostrare che la prima è più lunga della seconda, voi avete la possibilità di “uscire dal coro” e proporre una soluzione per verificare: è necessario non fidarsi ciecamente di ciò che ci sembra di vedere, dubitare della realtà apparente.
Se almeno una di queste false convinzioni vi suona familiare, forse sarebbe il tempo di cercare nuove prospettive e nuove soluzioni.
Ricordate: l’erba del vicino non è più verde, o se lo è veramente forse potete fare qualcosa di nuovo affinché lo diventi anche la vostra.